Un persiano per James Bond: il gatto famoso dei primi film di 007
Come dimenticare Ernst Stavro Blofeld, il mitico nemico di James Bond? Sempre seduto sulla sua confortevole poltrona scura, intento ad accarezzare il suo grosso gatto bianco. Di lui, nei primissimi film, non si poteva vedere il volto, ed è per questo che a interpretarne le espressioni ci pensava il suo felino, un soffice ed elegante persiano che faceva tutt’uno con il malvagio padrone.
Riguardo alla razza di questo magnifico gatto, però, aleggia un mistero: secondo delle fonti inglesi si tratterebbe di un angora turco e non di un gatto persiano. Le due razze, in effetti, sono simili, perché il persiano deriva proprio dall’incrocio con l’angora e le altre razze: è facile confondersi!
Che fosse un angora o un persiano, una cosa era certa: il suo sguardo era sibillino ed intelligente, fermo e beffardo. Questo gatto, grazie alla sua capacità espressiva, diventa a tutti gli effetti l’alter ego del suo padrone, restando con lui perfino nelle scene d’azione.
Il persiano fa un figurone nella serie, col suo pelo lungo e candido, con i suoi occhi chiari e profondi; infatti anche lui interpreta un personaggio, e nient’affatto secondario, anzi irrinunciabile.
Non per niente, questo splendido gatto famoso è entrato a far parte - assieme al suo padrone - anche di numerose parodie ispirate ai film su James Bond. A cominciare da Austin Powers, dove il Dottor Male è in tutto e per tutto ispirato a Blofeld e anche lui accarezza il suo gatto: il signor Bigolo, un micio anche lui vittima di caricatura a tal punto da far rimpiangere l’originale. A ben vedere, si ritrovano le tracce del gatto di Blofeld anche nella serie animata L’ispettore Gadget, dove il dottor Boss Artiglio (nominato in Italia anche come dottor George Claw), sembra proprio Blofeld visto che di lui non viene mai mostrato il volto e che ha un grosso gatto come amico.