Era una gatta particolare poiché aveva sei dita per zampa.
Una discendenza di gatti a sei dita
Snow White, in italiano Biancaneve: era lei la gatta più amata dallo scrittore americano Ernest Hemingway. Che fu donata all'artista dal capitano di una nave, e che aveva una curiosa particolarità: le zampette polidattili, ovvero con un numero di dita diverso rispetto al gatto comune. Nel caso di Biancaneve queste erano sei per zampa, e questa caratteristica genetica è stata trasmessa ai suoi eredi, e da questi ai nipoti e a tutta la discendenza. Oggi Biancaneve non c'è più, ma nella casa (oggi divenuta museo e aperta al pubblico) di Ernest Hemingway a Key West, in Florida, vivono ancora 56 tra i suoi discendenti di cui ben 23 sono polidattili propro come la loro ava.
Gatti famosi con nomi di personaggi famosi
Tra lo scrittore e i gatti era passione pura: amava circondarsi di felini, dare loro attenzione, scrivere e lavorare con le loro zampette sulle carte e sulla scrivania. Per questo ne aveva a decine, e amava chiamarli con i nomi dei colleghi scrittori oltre che con nomi di fantasia, di personaggi famosi o con i nomi dei protagonisti dei libri più famosi: negli anni si sono susseguiti Dorian Gray, Marilyn Monroe, Mark Twain, Ava Gardner, James Joyce, e ancora Edgar Allan Poe, Simone de Beauvoir... Tra i colleghi scrittori peraltro sono molti quelli che hanno vissuto e lavorato tra i gatti o che li hanno ricordati nei loro libri.
L'intenso legame di Hemingway con i gatti
Anche quando lo scrittore si trasferì a Cuba non poté rinunciare ai suoi felini: nella sua casa (la villa chiamata Finca Vija) si racconta anzi che un intero piano fosse dedicato a loro, con piccole cucce per ognuno, e si dice che in casa ne girassero 57! Così affezionato ai suoi animali che quando era in giro per il mondo – e capitava spesso – telefonava sovente a casa per sapere come stavano i suoi adorati gatti. Dei suoi mici ammirava anche il carattere e la psicologia. È famosa infatti una frase che scrisse in una lettera a un caro amico: “I gatti dimostrano di avere un’assoluta onestà emotiva. Gli esseri umani, per una ragione o per l’altra, quasi sempre riescono a nascondere i propri sentimenti. I gatti no”.