È sempre di moda conoscere le lingue straniere. Bene, vogliamo parlare con il nostro gatto? Impariamo il linguaggio della sua coda.
L’appendice, flessibile e sinuosa, costituita da un numero di vertebre che va da quattordici a ventotto, ha molte funzioni tra cui anche quella di comunicare lo stato d’animo. “La coda è tra le parti più espressive del corpo del gatto”, ha scritto il grande etologo inglese Bruce Fogle.
Le posizioni che la coda assume infatti rivelano diverse emozioni feline. Come ha spiegato il professor Giorgio Celli nel suo libro “La vita segreta dei gatti”, se il micio ci viene incontro tenendo la coda eretta, con l’estremità leggermente piegata come un punto di domanda, ci sta salutando con affetto.
Se la coda è tenuta immobile e si muove solo la punta, significa che il gatto è irritato. Se la coda è rilassata e curvata all’indietro, è disinteressato. Se è bassa con il pelo irto, è spaventato. Una coda che si agita a destra e a sinistra vuol dire irritazione: tutto il contrario dello scodinzolio nel cane. Ecco perché spesso cane e gatto non vanno d’accordo: non riescono a capirsi.