È possibile comunicare con il proprio gatto ed insegnargli a rispondere a dei comandi? Con i cani, si sa, è facile. Può avvenire la stessa cosa con i superbi felini?
Il tono di voce da usare con il gatto
Come per i cani, anche i gatti non riconoscono le singole parole ma il tono di voce. L’ideale è quindi di parlare spesso al vostro gatto con tono dolce e cantilenante: questo verrà percepito da lui come un gesto d’affetto. Imparerà infatti a conoscere la vostra voce e a cogliere la differenza quando lo state richiamando.
L’importanza del suo nome
La prima cosa da insegnarli, appena arrivato in famiglia, è il suo nome. Come? Basta salutarlo ogni volta che entrate in casa con un “Ciao Felix” o “Buongiorno Micio!”. Se arrivano ospiti, chiedete loro di presentarsi ripetendo più volte il nome dell’animale domestico. Chiamare il vostro gatto per il pasto o mentre si gioca è una tecnica utile per insegnarli ad arrivare quando si allontana, nei momenti di emergenza o per farlo tornare a casa. Ma ricordate: non abusate del suo nome o nel chiamarlo invano, altrimenti potrebbe diventare insensibile al vostro appello.
Situazioni di pericolo
Utilizzando un tono di voce chiaro e alcune parole, gli si possono spiegare altre cose. Come ad esempio situazioni leggermente rischiose (mentre salta dalla sedie da piccolo) con la parola “Attento!”. Oppure, se corre un serio pericolo (ad esempio si avvicina ai fornelli accesi), dicendo “No!” con fermezza.
Insomma, anche al gatto, con molto pazienza ed affetto, è possibile insegnare dei semplici comandi vocali.