Il sentire comune li vuole distaccati, solitari e un po’ egoisti, ma questa credenza sui gatti è stata sfatata una volta per tutte da una ricerca universitaria italiana. Il felino domestico imparerebbe invece i suoi comportamenti direttamente dal padrone: ne imiterebbe infatti le abitudini prendendolo da esempio.
A rivelarlo è una ricerca della facoltà Veterinaria di Messina che si basa sull’osservazione di due gruppi di gatti: quelli che vivono costantemente dentro piccoli appartamenti e quelli che invece, pur abitando con i padroni, hanno accesso al mondo esterno (almeno di notte) e hanno a disposizione molto più spazio.
Se ne deduce che i primi scandiscono la propria giornata secondo i ritmi dell’umano a cui sono affezionati mangiando e dormendo esattamente quando lo fa lui.
E alcuni si sincronizzano perfino con i ritmi fisiologici andando al bagno in contemporanea. Il secondo gruppo di gatti risulta invece più autonomo mantenendosi simile alle altre categorie di felini per quanto riguarda ritmi biologici e istinto alla caccia.
Fin da quando è stato addomesticato, 1500 anni circa prima di Cristo, il gatto in verità ha sempre dimostrato a chi lo osserva attentamente che la sua intelligenza non è una diceria ma una verità scientifica: egli studia l’ambiente in cui vive ed è capace di apprendere i comportamenti. Non sono rari infatti i felini che imparano ad aprire le porte e a usare il gabinetto. Insomma, per chi avesse avuto ancora qualche dubbio, è arrivato il momento della riscossa del gatto!